Ogni morso sprigiona un ritmo croccante e un gusto unico. Accompagnate la Pagnotta del Dittàino DOP e Nutella^® con una spremuta fresca di arancia rossa di Sicilia e qualche goccia di limone, alcuni cucchiai di yogurt di capra naturale, un assaggio di fichi secchi e mandorle, ed una tazza di caffè nero alla cannella.

Ripercorrendo le origini della Pagnotta (o pane) del Dittàino DOP, possiamo farne risalire le prime varianti tra il XIII ed il XIV secolo d.C, quando, nel territorio ennese, era già presente un pane di semola rimacinata di grano duro. Le unicità territoriali e di produzione, lo rendono un pane tradizionale che riesce a mantenere le sue caratteristiche organolettiche fino a 3-5 giorni. Nel 2006 la Pagnotta del Dittàino è diventato un prodotto Di Origine Protetta (DOP), a tutela di tutta la filiera. I grani da cui si ricava la farina per preparare il pane del Dittàino DOP sono piantati su terreni mediamente argillosi, che risentono dell’influenza del Mediterraneo.

Una crosta dura, ma elastica, con un interno soffice e compatto.

L'impasto è composto da semola macinata di grano duro, lievito madre, localmente chiamato “criscenti”, acqua e sale.

Una pagnotta che si presenta con la classica forma circolare e una mollica di colore giallo, uniforme ed elastica.

La tradizione cerealicola di questa zona ha radici antichissime e come spesso accade storia e leggenda si uniscono insieme. Secondo alcune versioni, il mito di Cerere, che collegava il passare delle stagioni alla prigionia della figlia Proserpina agli Inferi, trova, in corrispondenza del vicino lago di Pergusa, l'imbocco per l'aldilà. Come a ricordare l'importanza dell'agricoltura in queste zone.